Collerico e vendicativo, ciecamente pericoloso, Polifemo dall'unico occhio purpureo (simboleggiante forse il tremendo cratere del vulcano Etna, luogo in cui egli abitava). Polifemo che divora i compagni di Ulisse e stoltamente lascia per ultimo lui, fabbricatore di inganni, che lo ubriaca, lo acceca, rendendolo folle di ira e dolore. "Nessuno mi acceca, Nessuno!” grida invano il ciclope, mentre Odisseo e i suoi compagni nascosti sotto i montoni del gregge di Polifemo fuggono dalla caverna per raggiungere la nave greca. Polifemo che troppo tardi si accorge della beffa, e cieco non può vendicarsi come fece con Aci. Polifemo che scaglia enormi massi nel mare ma sfiora soltanto la nave del greco Ulisse, spingendola ancora più al largo. Polifemo, della cui ira restano solo nere gigantesche rocce nel mare, solitarie testimoni diuna leggenda: i faraglioni, gli scogli della riviera del ciclopi ad Acitrezza in provincia di Catania.